Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

La leggenda vuole che la Fata del ciclo epico cavalleresco di Re Artù si sia stabilita in riva allo Stretto. In realtà, la via prende il nome dal fenomeno ottico osservabile dalle due sponde quando sulle acque del mare è possibile osservare l’immagine delle strade e delle piazze delle due città.

Nel 1970 viene realizzato il progetto dell’architetto Filippo Rovigo che utilizza un linguaggio decisamente moderno. Lo schema funzionale dell’organismo architettonico prevede un’aggregazione di spazi in cui viene sviluppata in alto la zona di riposo ed in basso le zone destinate alla meditazione. Lo spazio per la residenza si raccorda con la biblioteca per mezzo di uno spazio porticato caratterizzato dall’impiego di esili pilastri in c.a. che scandiscono l’intera facciata. Il modulo rettangolare è determinato dalla successione dei pilastri della struttura del porticato e dai solai di interpiano che privilegiano la regolarità cercando di mostrare un gioco di pieni, attraverso l’impiego di una balaustra in c.a., di vuoti che contrappongono una parcellizzazione delle superfici in piccoli rettangoli ruotati rispetto all’originaria matrice, e di quadrati corrispondenti ai vuoti determinati dall’arretramento del filo della parete rispetto al piano delle balaustre che interrompono l’orizzontalità delle balconate.

Il secondo comparto dell’isolato 339 del Piano Regolatore di Messina fu occupato dall’edificio progettato nel 1919 dall’ingegnere Antonio Zanca che nel corso della sua attività di progettista del palazzo municipale messinese sviluppò anche questo progetto. La realizzazione del fabbricato fu affidata all’Impresa Cardillo, un’impresa molto attiva nella ricostruzione della città di Messina ed in particolare nel restauro e nel recupero di beni architettonici.

L’opera esposta alla mostra “Santi Condomini e altri Racconti” del Monte di Pietà di Messina, è una rappresentazione allegorica della Sicilia. La donna, infatti, ha tre gambe, come la Triscele, simbolo dell’isola, e sembra galleggiare su una mappa con i nomi dei mari che la bagnano: Tirreno, Ionio e Mediterraneo.  La tela riassume lo stile di Bonanno Conti del periodo, un mix vivace di figuratività pop, Haring, e nostalgie mitiche.

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