Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

La chiesa di S. Lorenzo è una delle opere che l’architetto Cesare Bazzani realizzò a Messina. La chiesa sorge nell’area dell’isolato 214 del PR di Messina, a fianco del Palazzo di Giustizia e conclude prospetticamente la via Cavour che si origina dalla Piazza dell’Unità d’Italia sulla quale prospetta il Palazzo del Governo. Il Bazzani, anche per la particolare estensione dell’isolato 214, tutt’oggi in parte occupato da un edificio settecentesco, progetta una chiesa con pianta a croce greca il cui linguaggio formale si ispira al neobarocco impiegando in libertà elementi di altra natura. Il portone di accesso alla chiesa è posto lungo la via Porta Imperiale ed è elevato da alcuni gradini in modo da compensare la differenza di quota tra la via Porta Imperiale e la via G. A. Cesareo. La facciata principale risulta caratterizzata da un portale concluso ad arco realizzato con intonaco decorativo e sormontato da un timpano spezzato la cui cuspide risulta interrotta dalla presenza della statua di S. Lorenzo. Gli spazi tra i bracci della croce greca sono chiusi con andamento circolare in pianta e conclusi con un catino ricoperto con lastre di piombo. Annesso alla chiesa è la torre campanaria che risulta integrata con altri locali che servono da sacrestia. Il passaggio che connette la chiesa alla torre campanaria era dotato, fino a qualche anno fa, di una vetrata colorata in ferro battuto che manifestava una stella ad otto punte di tipo similare ad un’altra, presente nel palazzo della Prefettura di Messina localizzato all’altra estremità della via Cavour. Anche in questo caso un restauro svolto negli anni passati ha determinato una perdita delle caratteristiche formali e tessiturali originarie degli intonaci impiegati ai quali era riservato il compito di manifestare l’immagine dell’architettura ai fruitori.  

Il progetto dell’attuale scuola tecnica industriale è stato redatto dall’allora preside ingegnere Quirino Parolini che per molti anni dovette dirigere la scuola da sedi provvisorie, mentre vari problemi di ordine amministrativo e logistico rendevano difficoltoso il reperimento dell’area di sedime sulla quale doveva sorgere l’edificio della scuola tecnica. La scuola era stata ospitata in plessi temporanei e la guerra aveva reso ancora più difficoltoso il reperimento delle risorse da destinare a quest’opera. Importante fu la pervicacia del preside che si fece latore delle istanze della scuola tecnica arrivando perfino ad elaborare il progetto con tutte le varianti richieste per essere adattato nell’area degli isolati 126, 138 e 148 che, per le necessità di continuità delle aule destinate alla didattica con quelle destinate ai laboratori, sono stati unificati in un unico plesso.

Il magnifico cartone appartiene al gruppo di opere realizzate da Sartorio per i mosaici del Duomo di Messina.  L’artista romano vi lavorerà ininterrottamente per due anni, impegnandosi a realizzare 90 metri quadri di bozzetti al mese per un totale di 6000 metri quadri.  Rifiutando qualsiasi aiuto esterno, Sartorio lavorerà al progetto in perfetta solitudine fino alla morte prematura causata dal cancro.  I bozzetti e i cartoni di Sartorio non verranno mai tradotti in mosaico, rimanendo come opere esteticamente autonome e compiute. 

Paolo Galletta è un fotografo amante della musica, per diletto egli stesso suona la tromba, ma da molti anni segue spettacoli teatrali, film, e concerti, jazz in particolare. La sua galleria di personaggi di questo mondo colto e complesso è impressionante. Galletta ha immortalato alcuni mostri sacri del jazz contemporaneo: Wayne Shorter, Antonio Sànchez, Francesco Cafiso, Ravi Coltrane, Petra Magoni, Ferruccio Spinetti e molti altri. Tutti incontrati sul palco, o fuori da esso, durante manifestazioni tenutesi sul territorio siciliano o nazionale. 

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