Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L’edificio occupa solo parte dell’isolato 143 e manifesta una tipologia tipica della città preterremoto. Oggi non è più possibile cogliere le caratteristiche delle finiture presenti originariamente ma dalla disposizione del fabbricato, al di fuori dell’allineamento dell’isolato, è possibile ipotizzarne l’epoca di costruzione antecedente al terremoto del 1908.

La prima pensilina venendo da sud è ispirata al ”Salvator Mundi” di Antonello da Messina, la straordinaria tavola dipinta dal pittore rinascimentale intorno alla prima metà del 1470, oggi custodita alla National Gallery di Londra. Cogliendo i tratti saliente dell’immagine, quali il gesto scorciato della mano e gli occhi del Cristo, Stellario Di Blasi inserisce la figura dentro un background insieme geometrico e naturale, dove il tema peculiare pare proprio questo intreccio vorticoso e tra l’immagine di Gesù i fiori e i rami della natura, in una sorta di “benedizione rivisitata” che molto ha a che fare coi temi attualissimi dell’ambiente e di sempre più incalzanti sensibilità ecologiche. L’operazione è ripresa dall’artista anche per l’Annunciata di Palazzo Abatellis, 1476, immagine emblema dell’arte di Antonello e della Sicilia tutta. Anche per questa immagine Di Blasi inventa una composizione densa di relazioni con il significato religioso della figura, la natura e l’ambiente circostante.

Questo edificio fa parte del gruppo di edifici che vennero realizzati a distanza di oltre trenta anni dall’esito del concorso di idee vinto dal gruppo Samonà, Autore, Viola, Leone, pertanto il suo originario linguaggio venne modificato per essere adattato alle nuove situazioni. Anche in questo edificio, in modo leggermente diverso dagli altri, la struttura è denunciata all’esterno dove i pilastri che scandiscono le facciate si rastremano di pochi centimetri ad ogni livello, determinando rapporti differenti con gli aggetti dei balconi.

A pianta rettangole, con curve agli angoli, la struttura appare nelle stampe militari della prima metà dell’Ottocento. Attivo durante la rivolta anti spagnola, fu teatro di diversi importanti appuntamenti militari, come lo sbarco degli spagnoli nel 1734 nell’ambito delle operazioni per la riconquista della Sicilia. Armato di nuove artiglierie e rafforzato durante la prima metà dell’Ottocento, fu dismesso nel 1866. Oggi su di esso vi sorge una villa in stile eclettico.

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