PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
CONTENUTI IN EVIDENZA
Questa edicola votiva, sita in Viale S.Martino su una facciata dell’isolato 48, è realizzata con un apparato scultoreo in stucco, mentre l’immagine sacra contenuta all’interno dell’ovale è realizzata in piastrelle maiolicate. L’ovale che contiene una riproduzione dell’ambasceria dei messinesi alla vergine è un tributo ad un’incisione realizzata nel 1845 di Tommaso Aloisio Juvara. L’Edicola consta di un baldacchino sormontato da una corona e da una croce che sovrastano l’intera struttura. Questa si caratterizza per una mensola retta da due lesene sulla quale Poggia l’ovale che viene retto da due angeli alati. La sua realizzazione risale agli anni 30 ed i materiali che vennero impiegati furono lo stucco ed il cemento oltre alle piastrelle di maiolica.
La Porta Reale si apriva sulla cortina muraria sulla che congiungeva il Bastione S.Vincenzo al Forte Real Basso, in prossimità dell’attuale Piazza S.Vincenzo: Questa era protetta dal Bastione di S.Vincenzo ed era raggiunta dalla via che permetteva di scavalcare le montagne per raggiungere la via Consolare Pompea che conduceva verso Palermo per la via del mare.
Prende il nome dalla “Sacra Miliza dei Verdi”, confraternita fondata nel XI secolo da Porzio Cataldo che si occupava di somministrare la comunione ai moribondi difendendo i fedeli dagli assalti degli arabi, allora dominatori della città. I Verdi erano così chiamati perché indossavano abiti di questo colore, peraltro sacro ai saraceni.
Anticamente denominata Via dei Monasteri, o della Badie (a causa della presenza di conventi clausura), il nome della Via oggi ricorda la data (24 maggio 1915) dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale.