Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Anticamente denominata Via dei Monasteri, o della Badie (a causa della presenza di conventi clausura), il nome della Via oggi ricorda la data (24 maggio 1915) dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale.

Nel 1622 l’architetto Simone Gullì presenta un progetto che prevede una cortina continua di tredici grandi edifici intervallati dalle monumentali porte cittadine. La palazzata sostituiva, in termini moderni, le vecchie mura urbane e venne danneggiata dal terremoto del 1783 tanto da essere in parte ricostruita fin dall’inizio del XIX secolo dall’abate Giacomo Minutoli. Venne definitivamente distrutta dal terremoto del 28 dicembre 1908. Fu bandito un concorso di idee, vinto nel 1931 dall’architetto Camillo Autore con Giuseppe Samonà, Guido Viola e Raffaele Leone. Del progetto fu realizzato solo l’edificio della testata a sud, il Palazzo dell’INA nel 1935. Successivamente furono realizzati il Palazzo del Banco Di Sicilia ed i successivi verso nord, che vennero realizzati nell’arco del ventennio seguente.

Prende il nome dallo scienziato omonimo (Messina, 1833 – 1889). Farmacista, fu docente di mineralogia e Geologia all’Università di Messina.

Edificato nel 1890 sui Colli S. Rizzo, a 500 metri sopra il livello del mare, Puntal Ferraro è il forte più piccolo del sistema difensivo ideato dal Ministero della Guerra nell’area dello Stretto. Dotato di ponte levatoio e fossato, le sei artiglierie della struttura, non più presenti, puntavano verso il mar Tirreno e il porto di Milazzo. In buono stato di conservazione anche la gabbia di Faraday che serviva a proteggere la struttura dai fulmine, e una pompa manuale circolare per l’approvvigionamento idrico. All’interno è possibile visitare un piccolo museo con foto, cartoline e documenti che riguardano le fortificazioni umbertine.

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