PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
CONTENUTI IN EVIDENZA
L’opera appartiene all’ultimo periodo d’attività dell’artista di Roccavaldina. Presentata alla mostra del marzo 2009 alla galleria Fortunarte di Messina, documenta l’ulteriore evoluzione della pittura di Nino Cannistraci Tricomi nel solco di una ricerca formale fatta di purezza e grande rigore. Rouge è un “oggetto pittorico” silenzioso e astratto, di cui è difficile tradurre in parole, la tensione intellettuale ed emotiva.
Gli edifici che insistono lungo la scalinata di S. Barbara sono stati realizzati sopra le mura della città volute da Carlo V presumibilmente a partire dal tardo settecento. Si tratta di un’edilizia povera realizzata in estrema economia che, probabilmente per la localizzazione, ha subito lievi danneggiamenti a causa del terremoto del 1908. Osservando alcune cellule edilizie è possibile notare tentativi di incordolatura con travi e pilastri di cemento armato che in atto sono ormai in avanzato stato di degrado.
Donne del Sud è un’opera presentata dall’artista Filippo Andronico in occasione della mostra tenutasi alla Biblioteca Comunale di Taormina dal 9 agosto al 6 settembre del 2014. La tela fa parte della grande ciclo sulla donna che ha dato il nome all’esibizione. Un tributo al genere femminile, alla bellezza e alla forza delle donne meridionali, che è anche un tributo alle tendenze e agli stili dell’arte che il contemporaneo raccoglie e amalgama in nuove visioni.
Edificata tra il 1150 e il 1200, probabilmente sulle rovine di un antico tempio pagano dedicato a Nettuno, poi usato dagli arabi come moschea. A pianta basilicale con tre navate, tre absidi e una cupola innestata sul transetto con pennacchi sferici, la chiesa, denominata “dei Catalani” per via della confraternita di mercanti che lì aveva la propria sede, è uno straordinario cocktail architettonico di stili perfettamente amalgamati: bizantino, romanico, arabo e normanno.