PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
CONTENUTI IN EVIDENZA
L’edificio del Banco di Sicilia, fu il primo degli edifici della palazzata ad essere realizzato da Camillo Autore e Giuseppe Samonà. In questo caso si tratta dell’edificio che fa da cerniera tra l’asse della via Garibaldi e la via I Settembre assecondando la naturale configurazione curvilinea del porto. Anche l’edificio del Banco di Sicilia risente del linguaggio razionalista che ricercava la purezza delle forme e la razionalità della costruzione.
Il Conte Ruggero edificò sulla penisola di San Ranieri un grande monastero basiliano dedicato al S.S. Salvatore, la cui giurisdizione ricadeva su numerosi cenobi tra Sicilia e Calabria. L’edificio venne demolito nel 1549 per far posto alla fortezza voluta da Carlo V, e spostato nel luogo ove oggi sorge il Museo Regionale. Distrutto dal sisma, la cattedrale archimandrita fu ricostruita nel suo nuovo sito tra il 1929 – 1933. La chiesa, in stile neoclassico, è sormontata in facciata da una scultura con il "Cristo Salvatore" di Ovidio Sutera. Notevoli, all’interno, i tre altari settecenteschi in marmo a commesso, provenienti da chiese distrutte dal sisma del 1908, e una tavola cinquecentesca con Basilio Magno, recentemente restaurata.
“C’è una pittura che va formando da tempo la figura del suo pittore, e con la figura, la sua stessa esistenza, io l’ho vista. Questa pittura vive a Messina […]” con queste parole Tommaso Trini, tra i maggiori critici italiani del ‘900, introduceva il catalogo della mostra milanese di Bruno Samperi alla Galleria Aleph del 1989. Gli autoritratti saranno il tema di una costante produzione per tutti gli anni ’80, con esiti stilisticamente diversi quanto interessanti.
Il servizio civile prestato in una OPG segna profondamente lo sceneggiatore che decide di trasformare questo spaccato di vita personale in una graphic novel. La ferma intenzione di sdoganare la conoscenza di episodi di interesse sociale legati a questa sua esperienza privata, comporta la creazione di questo "reportage a fumetti".