PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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L’opera appartiene alla mostra Stanze Remote, tenutasi alla galleria Orientale Sicula 7puntoarte di Messina nel 2010. L’esibizione ospitava la produzione pittorica di Galipò dal 1996 al 2003, in una carrellata di immagini e temi organici alla visione di questo artista. Moderno Minosse si muove dentro la poetica espressionista, appassionata e perfettamente contemporanea del pittore. Come evidenziato da Daniele De Joannon nel catalogo della mostra, Galipò è un artista militante e in aperta polemica con il mondo contemporaneo dal quale vengono gli spunti tematici e figurativi della sua arte.

La fontana prende il nome dalla famiglia che il secolo scorso la donò alla città in un periodo di grande siccità. Per ricordare l’avvenimento il Comune di Messina commissionò una scultura al noto artista messinese Antonio Bonfiglio. Lo scultore realizzò in pietra artificiale un putto con l’anfora che poi venne fuso in bronzo a spese dei cittadini del quartiere.

Realizzata da Antonio Berti nel 1960, la scultura è abbellita da tre pannelli in bronzo che ricordano l’opera benefica della sovrana a Messina durante le operazioni di soccorso post sisma. Il ricordo della sovrana è vivo in città, sia nella toponomastica di strade e luoghi.
L'isolato 273 è l'edificio di testata che segna la biforcazione del Viale S.Martino e della via Garibaldi, in cui il I, II e III comparto hanno conservato l'architettura che vi insisteva prima del terremoto del 1908. Il prospetto lungo il viale S.Martino è quello in cui si legge meglio il ritmo compositivo del fabbricato che risulta scandito da sette campate e speculare secondo l'asse dell'ingresso. Questo è leggermente aggettante da filo della facciata, evidenziata ulteriormente dall'impiego di bugne in pietra di Siracusa e garantendo, con questo artifizio, una gerarchia alla facciata.
