Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Nel clima di ricostruzione postbellica della città, l’OSPE si configura come centro privilegiato per la vita culturale messinese, riunendo intorno a sé la galleria d’arte “Il Fondaco” e la parodistica “Accademia della Scocca”, e ponendosi in collaborazione con altri cenacoli e istituzioni, dall’Università alle riviste e alle librerie, come quella dell’editore Giacomo D’Anna. A dar vita all’avventura dell’OSPE è Antonio Saitta, dopo aver lasciato la storica libreria Ferrara, in cui era entrato come commesso a quattordici anni, sostenuto nella nuova impresa da Pugliatti e Vann’Antò. 

Il terzo comparto bis dell’isolato 307 del piano regolatore della città di Messina fu realizzato sul progetto dell’architetto ingegnere Giovanni Donato che si fece promotore, insieme all’avvocato Macrì-Pellizzeri, per ottenere l’assegnazione dell’area di uno dei comparti dell’isolato 307. L’edificio risulta caratterizzato da una ricca decorazione che ne scandisce i prospetti secondo una configurazione formale ben determinata.

Nel 1946 l’architetto Filippo Rovigo ricostruisce ciò che si è salvato della fiera dai bombardamenti e progetta, oltre allo spostamento dell’ingresso a sud della passeggiata a mare in luogo del precedente su via V. Emanuele, anche l’edificio immediatamente a fianco dell’arco in c.a. che individua ingresso. Rovigo localizza a ridosso dell’ingresso i locali per gli uffici ed un grande padiglione espositivo rettangolare orientato secondo la direzione del padiglione centrale.

Anche l’isolato 432 fa parte di una porzione di territorio sulla quale insiste esclusivamente architettura preterremoto, anche se in questo caso sono state demolite diverse porzioni per cui l’isolato in questione si manifesta con una serie di mancanze conservando solo una sparuta sopravvivenza precedente al terremoto del 1908.

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