
PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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Nel 1923 viene fondata la S.A.I.E. (Società Anonima Imprese Edilizie) che avrebbe realizzato la Galleria V.E. per conto della S.G.E.S. (Società Generale Elettrica della Sicilia) che aveva sede anche a Catania e a Palermo. Nel 1924 la SAIE si obbligò con il Comune a realizzare il quarto edificio a completamento della piazza circolare e si aggiudicò, nel corso di un’asta pubblica, l’intero comparto dell’is. 323. Il progetto della Galleria V.E. fu affidato all’architetto messinese Camillo Puglisi Allegra, il cui studio era a Venezia, ma la cui professionalità era conosciuta in città per avere vinto, nel 1911, il concorso per la progettazione della nuova Camera di commercio la cui conclusione dei lavori avverrà nello stesso periodo di quella della Galleria. Egli avrebbe dovuto realizzare l’edificio della galleria e dotarlo di un portico come prescritto dal R.d.A. del Piano Regolatore di Borzì.

L’edicola dedicata a S.Giuseppe, è posta nella facciata di un edificio al n.14 dell’omonima via. La sua realizzazione risale al 1937 ed i materiali utilizzati sono limitati alla pietra, che viene sagomata a guisa di mensola al di sopra della quale si apre una nicchia di forma arcuata. All’interno di tale nicchia trova posto l’effigie sacra posta su un supporto emergente dal fondo della nicchia e lavorata ad altorilievo, che rappresenta San Giuseppe con il Bambino.

Inaugurato nel dicembre del 2000, il monumento è stato realizzato da Francesco Cancelliere, mecenate e gallerista che, sotto lo pseudonimo di Cafra, vanta anche una carriera di pittore e scultore. Il grande tondo in bronzo è un’allegoria del lavoro, nello stile sintetico e arcaico caro a molta arte pubblica praticata, non solo in Italia, nei primi trent’anni del Novecento.

Questo fumetto rappresenta la prima esperienza come autrice completa di Michela De Domenico che, su incoraggiamento dell’editore, scrive anche i testi. Il disegno è meno spigoloso che in passato, risultando più plastico nelle forme, più sicuro e dettagliato negli sfondi, con un maggiore bilanciamento tra il bianco e le campiture di nero. Nelle inquadrature, predilige diversificare campi e controcampi, alternando primi piani a campi lunghi e medi. Rispetto all’asimmetria e all’irregolarità di altre produzioni precipuamente avveniristiche, si evince una marcata ricerca di armonia e di equilibrio nella distribuzione degli elementi della tavola.
