Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L'edilizia preterremoto che insiste in parte dell'isolato 310 sorge lungo la via I Settembre ed occupa cinque campate dell'intero edificio. Tale edificio risulta l'unico del quale si è potuto riscontrare il progetto di adeguamento ai dettami della normativa del 1909 che prevedeva di intelaiare le strutture in muratura con gabbie di cemento armato. Purtroppo la differenza delle proprietà ha fatto sì che ciascuno intervenisse con una propria logica e che gran parte degli elementi decorativi andassero perduti nel corso di tali lavori. La tipologia manifesta un piano botteghe dotato di mezzanino (nell'immaginario collettivo nota come "casa e putìa", cioé casa e bottega per indicare la concentrazione di interessi nello stesso luogo) ed un piano nobile sovrastante. La copertura è realizzata con tetto a falde.

Copia di quella realizzata in bronzo da Giuseppe Buceti nel 1757, su un modello dello scultore Jean Jacques Caffieri, e con un basamento disegnato da Giuseppe Vanvitelli, la scultura venne distrutta durante i moti del 1848, per poi essere ricostruita dallo scultore messinese Saro Zagari, a Roma, nel 1859. Scampata alla distruzioni seguite all’ingresso di Garibaldi in città (27 maggio 1860), la scultura venne collocata nella sua attuale posizione nel 1973.

Il Forte dell’Alterone rappresenta l’estremità a nord dell’ampliamento della cinta murata voluta da Carlo V nel 1535 per annettere all’interno del perimetro fortificato della città il suolo necessario per la costruzione del Grande Ospedale. La nuova cinta murata della città fu progettata con l’apporto dell’abate matematico Francesco Maurolico, dell’ingegnere militare Antonio Ferramolino da Bergamo, di Domenico Giuntalocchi da Prato e del fiorentino Montorsoli che aveva già costruito la torre della Lanterna nel braccio di S.Ranieri

A qualche anno da In certi quartieri, edito da Mesogea nel 2008, Mario Valentini torna a pubblicare con la casa editrice messinese il volume Come un sillabario, in cui racconta attraverso 21 nuove storie, - tante quante sono le lettere dell’alfabeto - “i vagabondaggi di vita e di pensieri di un quarantenne piuttosto preoccupato della propria distrazione che, dopo molti mestieri quasi tutti legati all’esperienza di narrare e ascoltare, fa l’insegnante a Palermo e dintorni”. 

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