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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Messina riconoscente alla sovrana concessione del Portofranco fu commissionata dal Comune di Messina allo scultore Giuseppe Prinzi che la realizzò nel 1857.  La figura femminile con la mano destra tiene il rotolo con il privilegio assegnato, mentre con la sinistra si appoggia al timone alla cui base vi è una cornucopia, simbolo di ricchezza e opulenza. La scultura fu realizzata per ringraziare il re Ferdinando II per l’ampliamento del porto franco messinese. Prima del sisma del 1908 era collocata nel Palazzo Municipale, dopo il terremoto fu posta, semidistrutta, sulla spianata del Museo, per essere, finalmente ricollocata a Largo Minutoli nel 1973. 

Il palazzo fu realizzato su progetto dell’architetto Gino Coppedè a partire dal 1914. La costruzione dell’edificio fu affidata alla Società Anonima Italiana “Ferrobeton” che lo concluse in breve tempo. Il fabbricato originario aveva due elevazioni fuori terra con piano cantinato e la struttura dell’edificio prevedeva l’impiego di muratura confinata con travi e pilastri di cemento armato che, come nelle altre architetture della città della ricostruzione post terremoto del 1908, veniva dissimulata sotto strati di intonaco lavorato in vario modo per simulare l’impiego della pietra.

<p style="text-align: justify;">Entrambi i ritratti sono stati eseguiti da Dario Querci nel 1891 su incarico della Camera di Commercio ed Arti di Messina. Dati per dispersi a seguito del terremoto del 1908, furono riscoperti in una pubblicazione del 1988 che ne rilevava le gravi condizioni e le necessità di un&rsquo;adeguata sistemazione. Presentati in pubblicazioni scientifiche nel 1996 e 1999, i dipinti sono stati restaurati nel 2008 e debitamente inquadrati nel loro contesto storico artistico in <em>Opere d&rsquo;arte della Camera di Commercio di Messina, </em>monografia a cura di Luigi Giacobbe per le edizioni Magika. &nbsp;</p>

Lo storico Diodoro Siculo narra che il gigante Orione sia stato il costruttore della città di Messina e del tempio che, a Capo Peloro, egli aveva egli aveva dedicato al a Nettuno, il dio dei mari. Riprendendo l’iconografia del Montorsoli per il personaggio di Orione nella fontana di Piazza Duomo, Vanfiori immortala il mitologico personaggio in un ironico giro in giostra in compagna del fedele cane Sirio e di un bambino obeso, grottesca metafora della condizione umana nella nostra epoca. Da notare la toccante dedica di Vanfiori al “popolo di Provinciale”.

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