Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Nell’ambito delle manifestazioni proposte dall’Ordine degli Architetti con l’evento Archinotte, il 12 luglio 2013 un gruppo di artisti si è dato appuntamento alla Fiera di Messina per decorare e abbellire un gruppo di panchine, quale simbolo della riappropriazione di un luogo centrale all’interno della storia cittadina e ancora oggi non riscattato. Il “Giardino degli Aquiloni” è un progetto ideato e curato dall’architetto Teresa Cammara.

L’opera compare nella monografia “Ex Camera. Fotografie di Giulio Conti (1965 – 2005), prezioso contributo la cui pubblica presentazione venne incorniciata da una suggestiva mostra al Teatro Vittorio Emanuele II nel novembre del 2006.  Fotomontaggio realizzato con la computer grafica, l’immagine è una prova preziosa della acutezza della visione concettuale ed estetica di Conti.

Costruita da Giacomo del Duca tra il 1589 e il 1600, è stata, insieme all’annesso palazzo, sede dell’ordine dei Cavalieri di Malta dopo la cacciata da Rodi (1136) Dell’antico edificio rimane la tribuna di Via Placida, massiccia architettura che tra pareste, lesene e nicchioni si articola in un suggestivo gioco geometrico e chiaroscurale. L’edificio conserva al suo interno le reliquie di San Placido, il monumento funebre all'umanista Maurolico, la tomba dell’architetto Grunenberg.

Già dal primo numero, Giada si presenta come un esperimento fumettistico vivace e coinvolgente. L’idea di partenza è inaugurare il catalogo dell’Arcadia con una miniserie horror, composta da 12 numeri fruibili singolarmente ma, come afferma lo stesso sceneggiatore, resi aderenti tra loro da elementi di continuità compositivi di una epopea narrativa coerente. L’esperimento riesce e il primo numero, mescolando sapientemente tre tocchi artistici differenti, consegna al pubblico e ai futuri addetti ai lavori un esordio dall’approccio realistico le cui potenzialità si prestano comunque ad essere oggetto di diversificate sintesi.

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