Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L’opera, non datata, appartiene al primo periodo dell’attività di Gaetano Chiarenza. Sotto la guida dell’artista Stello Quartarone, anch’egli coinvolto nel Progetto Linguaggio Arte attivato al Mandalari, iniziò prima a disegnare e poi a dipingere sulle lenzuola usate del manicomio. Siamo intorno alla metà degli anni ’90, l’esiguità di mezzi non ferma la grande vena creativa di Chiarenza che, qui, addirittura, arriva anche alla bellissima cornice auto costruita. 

L'edilizia preterremoto che insiste in parte dell'isolato 310 sorge lungo la via I Settembre ed occupa cinque campate dell'intero edificio. Tale edificio risulta l'unico del quale si è potuto riscontrare il progetto di adeguamento ai dettami della normativa del 1909 che prevedeva di intelaiare le strutture in muratura con gabbie di cemento armato. Purtroppo la differenza delle proprietà ha fatto sì che ciascuno intervenisse con una propria logica e che gran parte degli elementi decorativi andassero perduti nel corso di tali lavori. La tipologia manifesta un piano botteghe dotato di mezzanino (nell'immaginario collettivo nota come "casa e putìa", cioé casa e bottega per indicare la concentrazione di interessi nello stesso luogo) ed un piano nobile sovrastante. La copertura è realizzata con tetto a falde.

L’opera appartiene al gruppo di carte presentate alla mostra organizzata al monte di Pieta di Messina nell’aprile 2011. Sul grande quadrato di carta l’artista ha registrato, in presa diretta, le tracce del suo copro in movimento. La superficie dell’opera è così diventata, a sua volta, una sorta di epidermide rugosa e frastagliata dalla grande forza espressiva.  

L'illustrazione è basata sulla serie televisiva statunitense intitolata Spartacus ed è incentrata sulla figura dell’omonimo gladiatore trace. La locazione delle gesta è la villa privata dei nobili “padroni” romani dove questi ultimi solevano offrire spettacoli privati ai loro ospiti.

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